Eric Gobetti alla CGIL di Messina: l'impegno della scuola contro l'uso politico della storia
Messina, 23 marzo 2022 - Si è tenuto oggi alle 10.00 nel saloncino della Camera del Lavoro di Messina l'incontro con lo storico Eric Gobetti, autore di documentari e saggi su fascismo, guerra e resistenza, quali Alleati del nemico. L'occupazione italiana in Jugoslavia, 1941-1943 (Laterza, 2016) e E allora le foibe? (Laterza, 2022).
L'incontro, promosso da CGIL, FLC-CGIL e ANPI di Messina e introdotto da Alessandro Grussu della Segreteria FLC CGIL di Messina, è stato focalizzato sul tema dell'uso politico delle vicende storiche che hanno interessato le regioni del Nord-Est dall'avvento del fascismo alla seconda guerra mondiale e al periodo post-bellico. Dall’immediato dopoguerra, ma con più forza dagli anni ‘90, alcune forze politiche italiane hanno utilizzato le tragedie delle esecuzioni sommarie, da parte della popolazione locale prima e dell'Esercito di liberazione della Jugoslavia poi, là avvenute e note come "foibe", e dell’esodo da tali regioni nel secondo dopoguerra a fini politici, occultando i crimini del "fascismo di confine" e dell’invasione e occupazione militare della Jugoslavia da parte dell’Italia. Questo nonostante il rapporto della commissione mista italo-slovena che proponeva una lettura condivisa di quei drammatici eventi e che di fatto è stato finora ignorato dalle autorità italiane. Specialmente dall’entrata in vigore nel 2004 della legge sul Giorno del Ricordo, inoltre, è stato promosso un discorso pubblico unilaterale teso a screditare la Resistenza italiana e jugoslava.
Gobetti, in un fecondo dialogo con i presenti, ha messo in luce come, nonostante la comunità degli storici in Italia così come nella ex Jugoslavia sia da tempo approdata a un'interpretazione globale delle foibe e dell'esodo che inserisce e contestualizza tali fatti nel più ampio contesto del "fascismo di confine", dello scontro ideologico che ha caratterizzato il XX secolo e della guerra di aggressione condotta dall'Italia fascista assieme alla Germania nazista nei Balcani, sia stata messa in piedi e imposta come una sorta di verità assiomatica, una narrazione parziale e fuorviante. Lo scopo è sostanzialmente quello di etichettare il movimento resistenziale locale come fautore di una "pulizia etnica" o addirittura di un "genocidio" ai danni dei cittadini di origine italiana, e nel contempo far calare il silenzio sulle gravissime responsabilità del regime fascista nell'oppressione delle minoranze slovene e croate del Regno d'Italia e sulle atrocità commesse dal Regio esercito e dalle milizie fasciste durante la guerra. Chiunque metta in discussione tale narrazione - facendo appello, peraltro, all'evidenza dei fatti fin qui ricostruibili con sufficiente certezza - viene bollato come "negazionista" o "giustificazionista".
Gobetti ha anche sottolineato che, dall'avvento dell'attuale esecutivo, la pressione sulla scuola e sull'università per far passare questo discorso come l'unico possibile è diventata assai forte. Particolarmente grave in questo senso è stata la vera e propria censura effettuata dal Ministero dell'istruzione e del merito sulla dirigenza dell'Istituto Superiore "Calabretta" di Soverato (CZ), che ha portato alla cancellazione di un incontro con lo stesso Gobetti sul tema delle foibe e dell'esodo inizialmente previsto per lo scorso 21 febbraio. Pertanto, come è emerso dal confronto con i partecipanti, il compito della scuola affinché si possa continuare a discutere con i giovani liberamente e senza condizionamenti ideologici di alcun tipo un tema di così grande complessità è oggi più vitale che mai.