Sicilia, avvio anno scolastico 2021/2022: si rischia di arrivare a settembre impreparati senza interventi adeguati
Data pubblicazione: 7 luglio 2021
“Tra sette settimane ricomincerà la scuola e c’è il rischio concreto di arrivare all’appuntamento impreparati se l’emergenza sanitaria, come sembra, non sarà esaurita. Sul fronte degli organici e della logistica la situazione resta infatti immutata, mentre l’82% degli studenti tra 12 e 19 anni non è vaccinato”: è l’allarme lanciato dalla CGIL e dalla FLC Sicilia che, con i segretari generali Alfio, Mannino e Adriano Rizza, chiedono all’assessorato regionale all’Istruzione e all’ufficio scolastico regionale l’apertura immediata del confronto sulle criticità ancora irrisolte.
“Rischiamo ancora le classi pollaio - dicono Mannino e Rizza - con l’impossibilità di fatto del distanziamento e un nuovo ricorso alla Dad è tutt’altro che auspicabile”. Ad oggi infatti “da un lato gli organici restano quelli dell’anno scorso, così come il numero degli alunni per classe, e dall’altro nessun intervento significativo di edilizia scolastica è stato realizzato. Una campagna vaccinale incoerente - rilevano - ha inoltre tenuto fuori dai centri vaccini la gran parte della popolazione studentesca”. CGIL e FLC chiedono un’accelerata sulle vaccinazioni di studenti e personale della scuola ma anche una verifica su ciò che serve realmente in termini di spazi e di personale “per potere garantire il riavvio delle attività scolastiche in presenza e in sicurezza.
“Stiamo assistendo a un atteggiamento superficiale e a un’azione inadeguata da parte del governo della Regione- affermano Mannino e Rizza- con una complessiva sottovalutazione del problema scuola, con deficit strutturali in Sicilia anche già prima della pandemia , quando ormai è evidente che un’intera generazione rischia contraccolpi pesanti sul fronte educativo, con interi cicli scolastici, come quello della secondaria di primo grado, che rischiano di non fare più parte della vita e della formazione di tanti studenti”.
CGIL e FLC sottolineano che “parlare della necessità di alzare l’asticella della formazione e dell’istruzione per il futuro dei giovani diventa pura retorica se poi nel momento in cui occorre agire, soprattutto in emergenza, non lo si fa. Il ministero dell’Istruzione metta in campo un impegno concreto per l’attuazione dei 21 punti del patto per la scuola siglato a maggio su temi come il reclutamento, la stabilizzazione, la formazione, la riduzione degli alunni per classe – concludono Mannino e Rizza - e la Regione e l’ufficio scolastico regionale facciano la propria parte per garantire la serena ripresa in presenza delle attività scolastiche”.